Si può dire che la storia dell’Associazione Astrofili Imolesi e del suo osservatorio sia iniziata in un lontano giorno del 1939…
Quel giorno Rino Morini, che aveva 12 anni, acquistò in una bancarella il suo primo libro sull’Astronomia. Iniziò così una grande passione.
Nel 1960 conobbe l’astronomo Giovanni Battista Lacchini, il quale aveva un telescopio presso la propria abitazione: lo scambio di nozioni e consigli fu di grande aiuto a Morini per perfezionare la sua tecnica.
Nel 1964 iniziò a progettare, disegnare e costruire il suo primo telescopio personale. Divenne membro dell’Associazione Astrofili Bolognesi, di cui era presidente il Dott. Luigi Baldinelli, e partecipò a numerosi incontri. Conobbe Alfio Betti, un capostazione bolognese con una immensa passione per l’Astronomia, e nacque una profonda amicizia. Betti fornì, in una lunga corrispondenza, preziosi suggerimenti per la costruzione del telescopio; per riconoscenza Morini avrebbe poi intitolato alla sua memoria l’osservatorio imolese.
Dopo essere andato in pensione, nel 1980, Morini intensificò molto la propria attività nell’ambito dell’Astronomia e della sua divulgazione. Con una inserzione sui giornali locali diffuse un appello a chi, come lui, coltivasse questa passione. Si formò un piccolo gruppo, che però non disponeva di una sede dedicata. Nel 1983 venne ufficialmente fondata l’Associazione Astrofili Imolesi, e si tenne presso il centro sociale “La Tozzona” una prima mostra fotografica dedicata all’Astronomia, in collaborazione con il gruppo A.R.A. Reytha, a cui seguirono due serate osservative a Fontanelice, con il telescopio privato di Morini.
L’allora sindaco di Imola, Bruno Solaroli, prese a cuore le attività dell’AAI e le cedette in comodato d’uso gratuito la ex scuola rurale di via Comezzano. Con enorme impegno e due anni di estenuante lavoro, l’edificio venne ristrutturato ed adeguato per ospitare gli spazi e gli strumenti necessari alla divulgazione astronomica. Il Geometra Adelmo Eliogabili guidò i lavori, completati in oltre 7000 ore di lavoro volontario e grazie al contributo degli enti locali, delle banche, di numerosi artigiani e di aziende del territorio.
Intanto Morini curava la realizzazione del telescopio. Fu un lungo lavoro, culminato nella fase di assemblaggio e prova finale dello strumento, eseguita presso l’officina della R.C.A. di Fontanelice. Il test del telescopio superò le aspettative: risultava perfetto.
Finalmente il 6 dicembre 1986 ebbe luogo l’inaugurazione dell’osservatorio, con grande soddisfazione e commozione delle persone che avevano partecipato all’impresa della sua realizzazione.
Decine di migliaia di persone hanno da allora varcato la soglia dell’osservatorio, per ammirare il cielo attraverso il telescopio di Morini e per ricevere informazioni dagli astrofili esperti, in una incessante serie di appuntamenti che l’AAI ha organizzato nel corso degli anni. Scolaresche, astrofili, famiglie, semplici curiosi… Per tutti è stato possibile avvicinarsi al cielo grazie a Morini e ai suoi numerosi collaboratori, primo tra tutti Giovanni Foschi.
Oggi chi ha raccolto il testimone di Morini continua la sua opera, destinando le attività dell’AAI non solo ai Soci più appassionati, che hanno costituito un “gruppo operativo” particolarmente attivo, ma anche e soprattutto rendendo fruibile l’osservatorio a tutti i cittadini, organizzando serate, eventi, corsi, incontri. Nella convinzione che il cielo sia un patrimonio di tutti, e che la passione per le meraviglie dell’Universo sia una delle caratteristiche più affascinanti ed antiche della nostra civiltà.